Ricordi

 

·      Non accettammo, fin dall’inizio, che il ritmo della nostra vita fosse scandito entro periodi fissi di sette giorni.

·      Questa opposizione non fu un fatto di principio, ma era relativa proprio alla sostanza della questione.

·      Ci sentivamo esseri pensanti e completi in ogni minuto di ogni giornata.

·      E questo ancora molto prima che il ricordo completo di quel che eravamo stati affiorasse in noi con l’evidenza e la consapevolezza che sperimentammo quella sera.

·      Dal quel momento divenne chiaro il perché della nostra insofferenza rispetto alle convenzioni comuni delle feste scandite su ritmi imposti.

·      Vivere secondo ritmi non individuali é come vivere in un film che racconta storie che non ci riguardano e che non parla mai di noi.

·      E’ poco rilevante l’osservazione che se si vuole lavorare bisogna accettare questi ritmi imposti, in quanto lo stare al gioco é precedente cioé abbiamo già scelto di giocare questo gioco se facciamo questa osservazione.

 

 

(1995 Aprile 05,  Spaiano)